Con l’inizio del 2018 vogliamo parlare del progetto che ci vede impegnate da oltre un anno al fianco di un gruppo di donne provenienti dall’Afghanistan. Questa nuova attività nasce dall’osservazione del cambiamento avvenuto nei flussi migratori sul territorio romano. La nostra precedente utenza era infatti formata da giovani afghani principalmente maschi e spesso minori che arrivavano in Europa attraverso l’Italia. Oggi la rotta si è spostata nei Balcani che rappresentano la porta d’ingresso verso l’Europa, porta che sempre più spesso resta chiusa e inaccessibile.

Attraverso l’osservazione del contesto ci siamo resi conto che in questi anni alcuni degli afghani residenti nella capitale avevano richiesto e ottenuto il ricongiungimento con le proprie mogli creando dei nuovi nuclei familiari e insediandosi in maniera stabile a Roma e provincia. A ben guardare, quindi, più che di nuovo progetto possiamo parlare di una naturale evoluzione delle attività che portiamo avanti dal 2011.

La migrazione è un fenomeno influenzato da molti fattori esterni, dagli equilibri geopolitici alle condizioni climatiche e ambientali, passando per le politiche migratorie dei singoli paesi. Per questo è fondamentale per chi lavora in questo settore avere elasticità mentale e capacità di ridefinizione degli obiettivi. Così abbiamo scelto di rinnovarci pur mantenendo il bagaglio di conoscenza che abbiamo accumulato in 7 anni di attività sul campo al fianco dei migranti.

Il nuovo progetto nasce nel 2017 e si rivolge principalmente alle donne migranti, in maggioranza afghane e arrivate in Italia attraverso il ricongiungimento familiare. A differenza dei propri mariti, queste donne non hanno beneficiato dei servizi che dovrebbe offrire il sistema di accoglienza (es.: orientamento al lavoro, corso di italiano, etc.). Questo rende per loro ancora più complesso l’accesso ad una serie di informazioni e strumenti fondamentali per orientarsi nella nuova società ospitante. Il rischio concreto è che queste donne non riescano a crearsi autonomamente un percorso di inclusione sociale nel nuovo contesto. Il nostro intervento mira a costruire uno spazio protetto di socializzazione in cui la convivenza e l’incontro tra culture siano un valore. In questo contesto lo scambio di informazioni può avvenire in modo naturale e non influenzato da dinamiche di assistenzialismo.

Le attività includono laboratori di italiano, condivisione di ricorrenze religiose e culturali, visite guidate nella città di Roma e dintorni, attività di orientamento ai servizi del territorio. Ad oggi sono state coinvolte circa 35 donne, molte delle quali accompagnate dai propri bambini. A loro, grazie ai volontari di RomAltruista, dedichiamo delle attività parallele in modo da permettere anche alle donne con figli di partecipare al progetto.

Gli incontri si svolgono nel fine settimana presso il Centro Informazione Maternità e Nascita Il Melograno (https://www.melogranoroma.org/ ), luogo che dal 1983  rappresenta un punto di riferimento per le donne e le coppie. Il Melograno ha scelto di sostenere la nostra Associazione offrendoci un luogo piacevole ed accogliente in cui realizzare le nostre attività. E in questo momento storico in cui i diritti delle donne sono quotidianamente sviliti, noi di Binario 15 pensiamo di aver fatto la scelta giusta creando un progetto in cui le donne sono le protagoniste assolute.